Il Tribunale di Termini Imerese, presieduto dal dottor Alessandro Quattrocchi, ha assolto Vincenzo Pagano e Antonino Matassa dalle accuse di riciclaggio e ricettazione di parti di automobili dopo un processo durato oltre 4 anni. In primo grado, il PM aveva chiesto pene di 9 anni per Pagano e 8 anni per Matassa.
Le indagini erano scattate a seguito dell’arresto di Pagano per furto di energia elettrica. Durante l’arresto, le forze dell’ordine avevano trovato numerosi pezzi di auto nell’abitazione di Pagano, inclusi sportelli e motori. Un’indagine separata aveva rivelato la presenza di una Ford Ka rubata in un casolare a Bolognetta, con sospetti sui due imputati.
Il difensore di Pagano, avvocato Raffaele Delisi, ha dimostrato che le parti di auto trovate erano state raccolte lecitamente. Pagano possedeva una licenza per la raccolta di metalli e aveva svolto questa attività in passato. Per quanto riguarda l’accusa di riciclaggio, le difese hanno sostenuto che la maglietta indossata da Pagano non era una prova concreta e che Matassa era stato coinvolto solo perché frequentava Pagano.
Il tribunale ha concluso che non era stata provata la provenienza illecita delle parti di auto e che non vi erano sufficienti prove che Pagano e Matassa avessero contraffatto la Ford Ka. La decisione di assoluzione è stata presa per insufficienza di prove, dimostrando che le accuse non erano supportate da elementi concreti. L’avvocato Delisi ha sottolineato la cura e la precisione nella difesa, che ha portato all’assoluzione dei suoi assistiti.
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